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JOURNAL / イタリア20州旨いもの案内(Italiano)

Una storia che parte dalla pastorizia sulle Alpi e arriva a far invecchiare i vini in fondo al lago

Vol.65 Un produttore di vini dal Piemonte

2023.02.24

山の牛飼いが湖の底でワインを熟成させるまでの物語

text by Paolo Massobrio

連載:イタリア20州旨いもの案内(Italiano)

Rubrica: Guida delle cose più buone delle 20 regioni italiane

All’interno della stilosa scatola nera che contiene la bottiglia ottagonale del Redentum, metodo classico di Erbaluce, si può leggere:

“Io mi ricordo del giaciglio di paglia sul quale dormivo riscaldato dai miei animali a dieci anni. Poi con l’amore per la terra, accompagnato dalla famiglia e da tanta fortuna, oggi vivo nel monastero di Cella Grande, dove per secoli i monaci Benedettini hanno curato le vigne e prodotto del vino.

Con determinazione, tanto lavoro ed un incontro fortunato e importante con Donato Lanati, grande persona ed enologo, siamo riusciti a produrre vini unici nel mio amato Canavese che mi rendono entusiasta ed immensamente fiero.”

ロベルト・バニョー(Roberto Bagnod)

Sono parole di Roberto Bagnod, il protagonista del nostro racconto. Nella sua storia c’è un po’ di tutto: la montagna, le mucche con gli alpeggi, i formaggi e i vini, le centrali a biogas, un monastero medioevale nei pressi di un lago ameno un tempo ricovero per i pellegrini e oggi adattato all’accoglienza turistica di classe… si corre il rischio di scrivere un trattato.  Già è difficile immaginare la sua forza tranquilla insieme alla vulcanica e dirompente genialità del suo enologo Donato Lanati… Roberto è un uomo sulla sessantina dal fisico imponente e dai lineamenti rudi; gli occhi, che esprimono intelligenza e determinazione, quando racconta si illuminano di una disarmante dolcezza.  

“Erano gli anni cinquanta quando i miei genitori, da poco sposati, scesero dalla Valle d’Aosta per stabilirsi in Piemonte vicino ad Ivrea. Da qui, ogni estate, risalivano all’alpeggio, in Val d’Ayas, dove si produceva un latte favoloso. Io avevo cominciato a lavorare con loro fin da bambino ma, appena fui in grado di fare delle scelte, mi sentii subito schiacciato e limitato. Si era negli anni 80, c’era il boom economico e io, che ho sempre avuto una vocazione per il commercio, sentivo di averne abbastanza di mucche e pensai di andarmene di casa a commerciare capannoni in cemento e mangimi. Quando lo dissi a mio padre, ebbe una reazione che non mi sarei aspettato, scoppiò in lacrime.”

E così Roberto cambiò idea ma si impegnò per liberare l’azienda dai vincoli del mercato del latte, dapprima commerciando formaggi e poi, tornato in Valle d’Aosta e comprato un alpeggio, imparando a farli e inserendosi nei canali di vendita legati al turismo, senza rinunciare a sfruttare ogni occasione per comprare e vendere tutto quel che si poteva.

チーズ作り

“In quel periodo commerciavo di tutto, dalla gallina al palazzo, tenendo sempre le orecchie dritte alla ricerca di occasioni. Quando sentii, tramite un carissimo amico, di una persona che in Germania costruiva impianti di biogas ed energia elettrica ricavati dal letame delle mucche, partii di corsa. Ho sempre avuto un occhio di riguardo per l’ambiente e quest’idea mi stimolava, così nel 2006 diedi avvio alla produzione di energia ricavata dalle biomasse”.

La caratteristica che più mi ha colpito della personalità di Bagnod è che, ancora oggi quando potrebbe considerarsi arrivato, vive ogni istante con un entusiasmo e una giocosità insaziabili. I suoi studi si limitano alla terza media però dice orgogliosamente di conoscere ben quattro lingue: il Valdostano, il Francese, il Piemontese e l’Italiano. Afferma con un po’ di cinismo che “ti innamori di un lavoro se rende” ma io direi piuttosto che lui sa far rendere molto bene quello di cui si innamora.

ワイン作り

Un enologo dalla dirompente genialità e un imprenditore che lavora con romanticismo

E qui arriviamo a Cella Grande. È un antico monastero benedettino dell’XI secolo che guarda sul Lago di Viverone in provincia di Biella in Piemonte, al confine con la provincia di Torino. È circondato da vitigni di Erbaluce, bianco molto versatile che, grazie alla spiccata acidità e dolcezza dei suoi acini, permette di produrre vini fermi, spumanti e passiti.

Quando si presentò l’occasione di acquisire la Cella Grande non esitai un attimo: sono sempre stato affascinato dal motto benedettino “Ora et labora” (prega e lavora). Qui si può lavorare e produrre nella bellezza dell’ambiente, con spirito contemplativo e di preghiera”.

ぶどう畑

Il fatto che non si fosse mai occupato di vinificazione non gli sembrò un problema: bastava scegliere un buon enologo. Donato Lanati, riconosciuto come uno dei migliori enologi del mondo, ha basato la sua consulenza sull’analisi scientifica creando a Fubine in Monferrato un centro di ricerca avanzatissimo con il fine di far esprimere il massimo ad ogni acino d’uva.

ドナート・ラナーティ

Partendo proprio dall’acino, su cui c’è ancora tanto da scoprire, ha studiato poi le micorrize ed il loro lavoro in simbiosi con la pianta ed il territorio, ha cercato un approccio scientifico alla longevità dei vini ed è un’autorità sull’impatto del cambiamento climatico in agricoltura. Ha creato anche innovazione sul fronte dei calici e dei vinificatori, praticamente un genio.

醸造タンク

“La vite è una penna ottica che legge il territorio, è un traduttore di energia che assorbe energia luminosa e la trasforma in zuccheri”, “l’ambiente è così importante che fa produrre alla vite qualche cosa che sfugge al DNA”. Ogni conversazione con Lanati è una lezione pirotecnica e indimenticabile ma, al di là delle parole, quello che più apprezzo in lui è la sua capacità di farsi da parte per far esprimere ai suoi vini il massimo della territorialità.
I suoi successi internazionali (uno per tutti il Monfortino) non hanno “lo stile dell’enologo” ma sono piuttosto caratterizzati dalla volontà di valorizzare al meglio ogni vigna (vitigno + terra). Il consulente perfetto per un uomo “naturale” come il nostro Roberto, un binomio di personaggi che ha portato a risultati eccellenti sia negli spumanti metodo classico a base di Erbaluce che nei bianchi fermi e poi molto convincenti nel rosso Carema, i cui vitigni di nebbiolo sono alle porte della Val d’Aosta.

アンフォラ(素焼きの陶器の壺)で熟成された白ワイン

Tutta di Bagnod è invece l’idea del vino bianco in anfora, il S. Martino prodotto in anfore interrate a cui inizialmente Lanati, che ha lavorato a lungo con le anfore in Georgia, era contrario: “l’espressione del territorio deve appartenere alla storia e alla tradizione”. Allora in omaggio alla “tradizione” il nostro Bagnod ha pensato di far affinare il vino con le bucce in anfora in fondo al lago.

水深12メートルに沈めたテラコッタ製のアンフォラ

“Dieci mesi di macerazione sulle bucce in anfore di terracotta immerse a 12 metri. La profondità non è casuale perché mantiene una temperatura controllata di 8-10 °C e contemporaneamente il leggero movimento dell’acqua opera un naturale bâtonnage”. La tradizione se l’è inventata perché in un laghetto vicino è stato ritrovato il relitto di una piroga di epoca romana che pare portasse anfore che pare contenessero vino.

ワインをアンフォラから直接取り出しテイスティング

D’altra parte, con buona pace di Lanati, la tradizione è un’innovazione ben riuscita e, quando ho assaggiato il vino direttamente dalle anfore devo dire che l’assaggio mi ha inchiodato al bicchiere per una decina di minuti, per cogliere tutta la complessità di un vino davvero grandioso, ricco di note fruttate, con tante sfumature. Imperdibile, direi. Di fronte a questo capolavoro che si chiamerà Piroga Benedettina e di cui verrà commercializzato a breve in poche preziosissime bottiglie il 2021 ci siamo inchinati tutti, Lanati compreso.

ワインと人々

Cella Grande, oltre alla visita in cantina e alla degustazione dei vini e dei formaggi autoprodotti, offre al visitatore 9 camere dotate di ogni confort, un ristorante con un giovane cuoco molto interessante e un centro benessere che è una finestra aperta sul lago.

客室
スパ施設

Con i tre figli Cristian, Romina e Alex che lo supportano nelle varie attività e con la compagna Fiorina che si dedica anima e corpo alla conduzione dell’ex monastero, in cambio della “tanta fortuna” cerca di restituire con generosità bellezza. 

建築美を守り続けている

Poi, come il personaggio di qualche film, sale su una barchetta in cui ci sta appena appena e va a controllare la zattera a cui sono appese le anfore immerse con il 2022.


ワインと食事の手元

◎Azienda Agricola Cella Grande
Via Cascine di Ponente, 21 
13886 Viverone(BI)
tel.+39 0161 189 2213
www.cellagrande.it

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